Il Cappone di Morozzo è un galletto castrato chirurgicamente prima che abbia raggiunto la maturità sessuale e macellato ad un’età di almeno 220 giorni. Dopo la capponatura deve essere ingrassato per un periodo di almeno 77 giorni.
La razza utilizzata per la produzione del tradizionale Cappone è la nostrana biotipo scuro di Cuneo. Le caratteristiche morfologiche sono il piumaggio lucente e variopinto, sinonimo di buona salute, testa piccola di colore giallo arancione, pelle di colore giallo indice di un congruo ingrassamento ed un peso variabile tra i 2 e 3 Kg.
Dal 1999 è stato dichiarato primo Presidio di Slow Food che, con questa iniziativa, ha inteso salvare e promuovere un prodotto agroalimentare qualitativamente eccellente e sostenere la piccola economia di un paese che da sempre lega il suo nome a questo animale ed alla fiera invernale.
Come previsto dalla tradizione e garantito dal disciplinare del Consorzio, deve essere allevato a terra, libero nell’aia o in recinti con una superficie di almeno 5 m² per capo ed alimentato con prodotti esclusivamente vegetali. In base alle recenti normative sul benessere animale, subito recepite dagli allevatori del Consorzio, non vengono più tagliate, come in passato, le creste ed i bargigli.
Ricette
# Cappone arrosto al profumo di limone
Sagre & Fiere
Ogni anno, all’avvicinarsi del Natale, Morozzo dedica al cappone una Fiera che è diventata negli anni una grande manifestazione, con un ricco e colorito mercato affiancato da momenti culturali.
Le origini della fiera risalgono al periodo del passaggio in Italia di Napoleone quando i mezzadri portavano in dono per Natale una coppia di capponi ai proprietari dei terreni da loro coltivati. La squisita carne del cappone compariva già sulle tavole dei nostri antenati.