Il Comune di Dogliani, la Fondazione Luigi Einaudi di Roma e la Fondazione Luigi Einaudi di Torino, hanno realizzato il Museo Luigi Einaudi di Dogliani. Inaugurato il 25 giugno 2011 per onorare la figura del Presidente Luigi Einaudi.
Il museo merita sicuramente una visita perché permette, oltre che capire scoprire la vita e la attività del 2° Presidente della nostra Repubblica, anche di immergersi in quella cultura contadina che ha sempre caratterizzato queste terre. Amore, quello di Einaudi, per il mondo contadino e per la terra, che si può riassumere in questa citazione:
<< Ricordate che il vero modo di conservare terreni e case è quello di non fare alcun affidamento di ricavarne un reddito. Si vive con il frutto del proprio lavoro personale >>
La Mostra
Per 60° anniversario dell’elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica era stata aperta a Roma, al Palazzo del Quirinale, una mostra di materiali inerenti la vita e l’attività del Presidente, intitolata L’eredità di Luigi Einaudi.
La mostra, rivista in parte nei contenuti e negli spazi, ha trovato poi una sede permanente a Dogliani, dando vita al museo.
Il Museo
L’esposizione, curata dall’architetto Roberto Einaudi, ripropone, suddivisa in diverse sezioni la figura di Luigi Einaudi:
- economista liberale;
- professore all’Università Bocconi di Milano e all’Università di Torino;
- viticoltore nel suo podere a Dogliani;
- raffinato collezionista di libri rari;
- giornalista de “La Stampa”, “Corriere della Sera” e “The Economist”;
- direttore di riviste scientifiche come la “Riforma Sociale” e la “Rivista di storia economica”;
- Governatore della Banca d’Italia dal 1945 al 1948;
- Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955.
- Non manca, infine, l’aspetto più famigliare e locale.
Il museo è supportato da una parte multimediale. Occupa la superficie dell’androne al piano terra che accede al Comune, il grande corridoio al terzo piano, la Sala Consiglio e la Sala Elena De Angeli.
Il percorso museale
E’ articolato in più sezioni che ripercorrono la vita di Luigi Einaudi che nacque a Carrù, comune non distante dalla cittadina di Dogliani, il 24 marzo 1874. A Dogliani si trasferì con la famiglia alla morte del padre nel 1888. Profondamente legato alla sua terra d’origine, mantenne sempre uno stretto rapporto con essa, anche durante i lunghi periodi di lontananza.
Anni formativi (1874-1914)
L’allontanamento dal “paese” fu dovuto agli studi prima e alla carriera politica in un secondo momento della sua vita. Conseguita la laurea in Giurisprudenza a soli 21 anni, con una tesi sulla crisi agraria in Inghilterra, ha proseguito la propria carriera come redattore de “La Stampa” di Torino e del “Corriere della Sera” di Milano fino al 1926. Corrispondente finanziario ed economico del settimanale “The Economist”. Direttore della rivista “La Riforma Sociale” dal 1900 al 1935 e della “Rivista di Storia Economica” dal 1936 al 1943. Docente di Scienza delle finanze all’Università di Torino con l’incarico di Legislazione industriale ed economica politica di quel Politecnico, e di Scienza della finanze all’Università Bocconi di Milano.
Nel 1903 sposò Ida Pellegrini e da questa unione nacquero tre figli: Mario (1904) che diventerà professore, Roberto (1906) futuro ingegnere e Giulio (1912), fondatore dell’omonima casa editrice torinese.
Luigi Einaudi e L’Europa (1897-1956)
Già nel 1897 Einaudi aveva intuito la necessità di dar vita agli “Stati Uniti d’Europa”. Oggi è annoverato tra i maestri del pensiero federalista del Novecento.
Dalla Grande Guerra al Fascismo Regime (1914-1926)
Senatore del Regno nel 1919 e Direttore dell’Istituto di Economia Politica alla Bocconi di Milano, lascia l’attività giornalistica con l’avvento del Fascismo. Il 1° maggio 1925 firma il Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce.
Raccoglimento ed Esilio (1926-1944)
Einaudi è perseguitato dal regime fascista e i suoi stessi tre figli hanno problemi con il regime. Costretto all’esilio in Svizzera con la famiglia dopo l’8 settembre 1943, rientra in patria nel dicembre 1945, nella Roma liberata. Inizia in questo momento della sua vita l’ascesa alla Presidenza della Repubblica.
Consulta Costituente (1944-1947) – Alla Banca d’Italia e al Governo (1945-1948)
Governatore della Banca d’Italia, Deputato dell’Assemblea Costituente, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro del Tesoro e del Bilancio, alcune delle cariche che ricoprì.
L’attività parlamentare alla Consulta e alla Costituente accompagna la transizione dalla monarchia, di cui nella campagna elettorale del 1946 Einaudi era sostenitore per la tradizione subalpina e per motivazioni di equilibrio costituzionale. Quando si insedia nella Banca d’Italia come Governatore, l’Italia è ancora “tagliata in due” sotto l’occupazione nazista.
Presidenza della Repubblica (1948-1955)
L’11 maggio 1948 firma il giuramento come Presidente della Repubblica Italiana. Una volta eletto, sua cura quotidiana divenne la tranquilla, ma ferma, applicazione di quella Costituzione che aveva anche giurato di difendere.
San Giacomo e le terre d’origine
Per sessant’anni Einaudi restaurò, ampliò, adornò la Cascina di San Giacomo, “per accogliervi ugualmente figli e nipoti, per custodirvi libri raccolti con grande amore, per coltivare nella quiete le arti e gli studi e infine per concedere a se e alla famiglia ozi domestici”.
“Ricordate che il vero modo di conservare terreni e casa è quello di non fare alcun affidamento di ricavarne un reddito … Si vive con il frutto del proprio lavoro personale”.
Luigi Einaudi muore il 30 ottobre 1961 e viene sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Dogliani.
Le Fondazioni
Al momento della sua morte erano conservati nella Cascina di S. Giacomo, oltre 70.000 volumi, facenti parte della sua biblioteca personale. Questi si trovano oggi alla Fondazione Luigi Einaudi di Torino, assieme con altri 150.000 volumi che hanno accresciuto la collezione nel corso degli anni.
A Luigi Einaudi sono state intitolate diverse fondazioni. L’idea era di mettere a disposizione della comunità un grande patrimonio culturale, non perché restasse un monumento immobile, ma perché diventasse una risorsa attiva, favorendo la ricerca e il rinnovamento nell’ambito delle scienze sociali ed economiche.
Info per una visita
Orari di apertura:
- lunedì e mercoledì: h. 9:30 – 12:30
- martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: h.9:30 – 12:30 | h.15.00 – 18.00
Ingresso: gratuito
Possibilità di visite guidate contattando la Biblioteca Civica o l’Ufficio Turistico:
- Tel. Ufficio Turistico: +39 0173 742573; Comune Dogliani: +39017370107; Biblioteca Civica +39017370210
- E-mail: biblioteca.dogliani@gmail.com; turismo@comune.dogliani.cn.it
Mappa
Museo Luigi Einaudi piano terra, 1° e 2° piano del Palazzo Comunale in P.za San Paolo, 10 – 12063 Dogliani CN. Dalla nostra casa: 400 metri per 6 minuti a piedi