Percorso ad anello di circa 50 km con un dislivello di circa 350 m. Il tratto di salita più impegnativo è quello che da località Gambelletto (Castiglione Falletto) sale a La Morra, passando per la Frazione Annunziata.
L’itinerario che si sviluppa quasi per intiero nella zona UNESCO del Barolo, può essere svolto in bici, auto ed in moto con un tempo di percorrenza di circa un’ora.
Si parte imboccando il ponte sul Rea di fronte alla nostra casa e si percorre la SP 9 che, con una salita agevole porta a Monforte d’Alba. Il primo tratto, lasciato l’abitato di Dogliani, percorre una piccola valle ombrosa e fresca, un tempo luogo d’agguati dei briganti.
Monforte è un paese ricco di storia, ha origini romane, ma successivamente divenne possedimento longobardo e quindi feudo carolingio. Il significato militare del nome “Monte Forte” testimonia la sua posizione strategica nelle lotte tra i signori della zona. L’arcivescovo di Milano Ariberto d’Antimiano espugnava questo castello nel 1028, perchè divenuto asilo di un’associazione di settari religiosi (Catari) che ritenevano illegittima l’autorità religiosa dei vescovi e la supremazia papale, ammettendo la comunione dei beni. Condotti questi settari religiosi prigionieri in Milano, assieme alla contessa del castello, fu loro imposto di abiurare, sotto pena del rogo: la maggior parte preferì gettarsi nelle fiamme.
Superata la piazza di Monforte, al primo bivio, si tiene a destra la SP 9 che scende a Castiglione Falletto, costeggiando a destra la Bussia, uno dei cru del Barolo dei più prestigiosi. Il castello di Castiglione Falletto, che domina il paese, costituiva un caposaldo difensivo della potente famiglia Falletti. Le prime notizie risalgono all’anno 1000, quando l’imperatore Ottone III lo diede in feudo al conte di Torino Manfredi, insieme ad altri territori dell’albese.
Da Castiglione la strada prosegue in discesa sino in località Gambelletto, dove incorciata la SP 3, si procede sulla SP58 che sale a La Morra. passando per la Frazione Annunziata. Dominata dalla sua celebre Abazia. Il Complesso romanico-barocco della ex abbazia benedettina di San Martino di Marcenasco ha chiesa con facciata secentesca, abside e campanile del secolo XV. Restauri hanno portato alla luce, nell’interno della chiesa, parte delle primitive colonne con basamenti in pietra e una lapide romana del I secolo d.C., infissa nel pavimento davanti all’altare maggiore.
Con una deviazione a destra si può fare una sosta all’ombra del famoso Cedro del Libano, conifera sempreverde, che svetta maestosa su colle Monfalletto
Lasciata la Frazione Annunziata, una salita impegnativa dal punto di vista ciclistico conduce a La Morra. Sulla piazza centrale del paese si affacciano la barocca chiesa di San Martino e la Confraternita di San Rocco. In un angolo, un piccolo giardino triangolare cresce sulla terra dell’antico cimitero, di fronte il Municipio e l’antica casa del corpo di guardia. A due passi, nella Cantina Comunale, si possono degustare e acquistare i vini di La Morra. Più in alto, in piazza Castello, è possibile godere di uno dei punti di vista più spettacolari su tutte le Langhe.
Da La Morra la SP58 scende in Val Tanaro, passando per le borgate Mascarelli e Brandini, per risalire poi a Cherasco, la città delle paci. Qui si firmarono infatti il tattato di pace del 6 aprile 1631 e l’armistizio del 28 aprile 1796. Interessante è il centro storico della città, impreziosito da numerosi laboratori di artigiano del Cioccolato.
Usciti da Cherasco, la SP 661, pressocché in pianeggiante rettilineo, conduce a Narzole. Da Narzole si ridiscende nella Val Tanaro e si fa ritorno a Dogliani via Monchiero smepre sulla SP661.
Mappa
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Curiosità
Questo percorso può essere legato ai luoghi della Resistenza. In ogni tappa è possibile incontrare dei luoghi che hanno segnato la lotta partigiana di Liberazione o che ne ricordano le azioni.
Una proposta ideale
per chi percorre queste strade, di unire la scoperta della bellezza dei luoghi con la consapevolezza di come la Resistenza e i partigiani abbiano vissuto e combattuto in ogni paese e collina delle Langhe (Luciano Faia)
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