Itinerario di 115 Km per circa 2:30 in auto alla scoperta del Dolcetto uno dei vitigni più diffusi nel sud del Piemonte la cui coltivazione si estende dalla Langhe Monregalesi (Mondovì) sino alle colline di Acqui e Ovada. E’ un vitigno molto versatile. A seconda del territorio in cui è messo a dimora, il vino che se ne ricava ha una sua identità ben precisa. Per questo sono classificate ben 7 DOC e DOCG diverse, più alcune classificazioni derivanti dalla tradizione
Partiamo da Dogliani per raggiungere Farigliano, Clavesana e Bastia Mondovì tutte terre del Dogliani DOCG. Emblema della città omonima e del territorio circostante, proprio in quest’area dove la tradizione vitivinicola è fortemente legata all’uva Dolcetto, il vitigno trova la sua migliore espressione. Si tratta di un’uva difficile da coltivare e ancor di più da vinificare.
Da Bastia Mondovì, seguendo la fondovalle Tanaro, si raggiunge Ceva, terra di funghi, per salire poi sulla SP 32 a San Benedetto Belbo paese a cui Beppe Fenoglio era, per ragioni famigliari, molto legato.
Da San Benedetto Belbo, imboccata la SP 31 si scende in Valle Bormida, terra del Dolcetto dei Terrazzamenti. Un vino che rinasce, per dirla alla Tablino.
<<In valle Bormida, nei luoghi dove è sempre esistito, dove era famoso e dove era stato apprezzato per molti anni. Per questi motivi è un vino carico di significati. E’ un simbolo per tutto il territorio, una rivincita dopo i disastri ambientali dell’Acna, la purtroppo famosa fabbrica di Cengio, provincia di Savona; una risposta concreta allo sviluppo economico della valle Bormida.>>
Grazie ad alcuni giovani, le colline terrazzate dalla Valle Bormida, in Alta Langa, stanno gradualmente riconquistando la vocazione vinicola. Quest’area è caratterizzata da terre aspre, con un’altitudine che supera i 600 metri e una pendenza che arriva al 50%, mediata da ampie terrazze sostenute da muretti in pietra a secco che consentono la coltivazione.
Il microclima è adatto alla coltivazione della vite proprio grazie alle pietre che, nelle ore notturne, restituiscono il calore assorbito durante il giorno. Il dolcetto dei terrazzamenti della val Bormida ha colore rosso rubino con tenui riflessi violacei ed esprime all’olfatto note persistenti di piccoli frutti di bosco e di spezie che si uniscono a profumazioni erbacee.
Si percorre quindi la Valle Bormida sulla SP439 sino a Cortemilia, la sua capitale nota anche per la coltivazione della Nocciola della varietà Tenda Gentile delle Langhe. Da Cortemilia si sale a Castino sulla SP429 sino a Benevello. Qui la SP106, molto panoramica, consente di raggiungere Montelupo Albese zona di produzione di un Dolcetto d’Alba particolare.
Quella tra Montelupo e il Dolcetto è una relazione fondata sulla passione di ciascun viticoltore, una storia d’amore che dura da più di mezzo secolo, le cui radici affondano profondamente nel tessuto socio-economico del paese.
La zona di Montelupo è nota per la produzione del Dolcetto d’Alba, il vitigno più diffuso in questo territorio, dal quale si produce un vino leggero e piacevole da sorseggiare che, un tempo, veniva consumato a tutto pasto e in ogni occasione.
Negli anni passati, la produzione di questo vino si è purtroppo ridotta a causa del cambiamento dei gusti che ha portato a preferire vini dal carattere più deciso e muscoloso. Molti viticoltori si sono quindi trovati ad estirpare i vigneti per passare ad altre varietà.
Un vero peccato però, perché è proprio questa l’area in cui vengono prodotti i migliori Dolcetti: è qui che clima e terreno si sposano per regalarci un prodotto senza eguali.
Come afferma l’enologo Lorenzo Tablino: <<La natura del sottosuolo è, in pratica, la medesima della zona di origine del Barolo DOCG, ovvero appartenente all’orizzonte geologico elveziano con molto calcare e marne bianche. L’altitudine dei vigenti di Montelupo Albese (intorno ai 500 m s.l.m.) garantisce con i mutamenti climatici in atto condizioni temperato-fredde utili in annate particolarmente calde>>.
Da Montelupo Albese la SP32 scende a Diano d’Alba piccolo comune che si fregia di una denominazione tutta sua il Dolcetto di Diano d’Alba DOC
Il concentrico del paese è posto su una collina tra le più alte delle Langhe, dove il vitigno dolcetto ha saputo ritagliarsi uno spazio importante, dominando sui versanti meglio esposti. La predilezione dei produttori di Diano per questo vitigno e l’esperienza tramandata nelle generazioni ha individuato nel tempo così bene le posizioni migliori per i vigneti, che è stato possibile delimitarle con precisione fin dal 1986