Le Grotte di Bossea, fra le più belle e importanti grotte turistiche italiane, fanno parte di un sistema carsico, collocato tra Prato Nevoso e il torrente Corsaglia, nel comune di Frabosa Soprana in provincia di Cuneo.
Sono lunghe circa 2 Km. e presentano dislivello di 700 m. Al loro interno presentano ambienti diversificati, quali torrenti e laghi sotterranei, macigni ciclopici, colonne stalagmitiche, stalattiti e concrezioni calcaree.
Le grotte sono accessibili ai turisti e considerate tra le più interessanti d’Italia sia per la ricchezza di concrezioni calcaree che per i numerosi resti paleontologici che vi sono stati rinvenuti.
Le prime esplorazioni della Grotta risalgono alla prima metà del XIX secolo; pochi anni più tardi Domenico Mora raggiunse il lago di Ernestina, nel 1874 una spedizione superò la cascata raggiungendo il canyon del torrente e nel 1949 fu completata l’esplorazione dei rami principali. Alcuni gruppi speleologici continuano tuttora a scoprire nuovi anfratti.
La Grotta fu la prima grotta turistica italiana, aperta alla visita del pubblico nel 1874, godette subito di grande fama in Italia ed all’estero e di un grande afflusso di visitatori. Qui ha pertanto avuto origine nel nostro paese il turismo sotterraneo ed hanno avuto forte impulso lo studio e la cultura dell’ambiente carsico. Nel 1948 l’istallazione del primo impianto di illuminazione elettrica.
All’interno della Grotta si ritrova la fauna tipica degli ambienti carsici; le specie endemiche del biotopo sono una cinquantina.
Urus pelaeus – L’antico signore della grotta
La Grotta ha restituito, fin dalle prime esplorazioni, accumuli di ossa di questo grande plantigrado estinto, vissuto durante il periodo dell’Era Quaternaria ed ivi presente all’incirca fra gli 80.000 ed i 12.000 anni fa.
Nella Sala dell’Orso è visibile al pubblico una ricostruzione scheletrica.
Gli orsi delle caverne frequentavano la Grotta per trascorrerci il letargo invernale e forse per partorire. Dai reperti si deduce che i soggetti maturi erano di mole rilevante. Anche in BOSSEA si riscontra la presenza di resti ossei di individui deceduti in tenera ed avanzata età, che non riuscivano probabilmente a costruirsi, in estate, una sufficiente riserva di grasso per superare il lungo e rigido inverno dell’era glaciale.
Su alcune pareti si possono notare i segni di profonde unghiate
La Fauna sotterranea
Nel mondo sotterraneo è presente una fauna rarefatta nelle popolazioni e minuta nelle dimensioni, ma qualificata dalla estrema specializzazione e per la rarità dei suoi rappresentanti. Le grotte inoltre costituiscono delle isole per le barriere geografiche e geologiche che separano un massiccio calcareo dall’altro.
Ogni caverna è pertanto un microcosmo a sé stante, con abitanti esclusivi, non condivisi con altri biotopi. Più di una specie vivente nella Grotta non si trova altrove nel mondo intero: basta citare a titolo di esempio il Diplopode Plectogona Bosseae, il Palpigrado Eukoenenia strinati ed il Ragno Troglohyphantes Pedemontanum. Con le cinquanta specie censite a tutt’oggi, la Grotta si pone tra quelle più faunisticamente più ricche.
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Come arrivare
Le Grotte si trovano a 44 km dalla nostra casa raggiungibili in un’ora scarsa d’auto.