Anticamente
Centro di origine pre-romana, Dogliani ha visto delineare la struttura attuale del suo abitato in epoca medioevale, ma è durante la seconda metà dell’Ottocento che assume un volto nuovo grazie ai progetti di un Doglianese illustre, G.B. Schellino.
La zona fu certamente insediata in epoca pre-romana: sia dalla toponomastica, sia da recenti ritrovamenti, esiste infatti prova dell’occupazione dei Liguri e di popolazioni celtiche.
Tra il I e il II secolo d.C. Dogliani è stata un fondo romano. I reperti di questo periodo sono numerosi soprattutto nei pressi di San Quirico, dove è stata accertata anche la presenza di una necropoli.
Durante il Basso Impero (periodo della decadenza dell’Impero Romano, dalla fine del secolo III d.C. al 476) il centro abitato si spostò verso la Pieve. In seguito continuò a spostarsi, arroccandosi intorno alla zona fortificata, il castrum, per difendersi dai saccheggi e dalle scorribande degli Ungari e dei Saraceni (X secolo).
Nel Medioevo
Nell’Alto Medioevo (secoli V-X) fece parte del distretto comitale di Alba, per poi passare agli Aleramici del Vasto ed ai marchesi di Busca.
Nel XII secolo, con le Convenzioni Dogliani ottenne le prime autonomie comunali. In questo periodo, fino alla metà del Quattrocento circa, la cittadina fu teatro di lotte intestine che videro protagonisti le casate Monferrato, Saluzzo, Acaia e Visconti.
Nel Rinascimento
Nel Cinquecento Dogliani venne occupata prima dai Francesi e poi dagli Spagnoli a causa della guerra tra Francesco I e Carlo V per assicurarsi il predominio in Europa.
Con il trattato di Lione del 1601 Dogliani, con altre cittadine, passò ai Savoia che a loro volta la diedero in feudo ai Solaro di Moretta e ai Solaro del Borgo.
Con la parentesi napoleonica i cosiddetti “liberatori” non fecero che sostituirsi agli sfruttatori precedenti e la cittadina altro non potè fare che sottostare alle leggi francesi (forse memore degli incendi che arsero Marsaglia, Castellino e Belvedere Langhe).
Perchè Dogliani torni a splendere è necessario attendere l’Ottocento. A testimoniare questa fioritura sono le opere architettoniche di G.B. Schellino (1818 – 1860), artefice del famoso cimitero neogotico.
Fra le numerose opere in Dogliani da non dimenticare è anche la Porta Soprana con arco ogivale del XV secolo e la chiesa dei Santi Quirico e Paolo, ricostruzione ottocentesca sorta sull’antica Parrocchiale del XII secolo.
Dogliani oggi
La Dogliani di oggi è quella della grandiosa Parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo, dell’anomala Torre dei Cessi, dell’Ospedale civico, della raccolta piazzetta Don Delpodio interamente in pietra di Langa, delle vie lastricate del centro storico, dell’antica ala mercatale, della chiesa dei Battuti, della Torre civica dell’orologio, del campanile della chiesa di San Lorenzo in Castello, della costruzione della Sacra Famiglia, dell’entrata monumentale del Cimitero e del santuario della Madonna delle Grazie con i suoi piloni del rosario.