Le colline si sentono già un po’ montagna, i boschi ne evocano silenzi ed echeggiano dello spirito selvatico del luogo: siete in Alta Langa, polmone verde di una terra dai mille colori, scrigno di sapori e dispensa di emozioni.
Qui gli armoniosi saliscendi delle colline dei grandi vini sono ormai un piacevole ricordo: adesso le strade s’inerpicano sfrontate a dispetto di pendenze e strettoie, contendono spazio a boschi vigorosi e si fanno percorrere con timorosa esuberanza.
Sono percorsi che promettono insidiose salite e discese euforiche, trame di dolci traiettorie e ardite virate. La posta in palio è lo stupore della natura, panorami che si aprono selvatici e mutevoli dietro a ogni curva, piccoli borghi che dall’alto attendono, pazienti, chi giunge a salutarli.
Sei percorsi ad anello che vi regalano sei salite da campioni, lungo tragitti vegliati dalla memoria dei grandi scalatori a cui è dedicata ciascuna ascesa: Bartali, Coppi e Pantani, Gaul, Anquetil e Bobet.
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1. Salita Jacques Anquetil (6,342 km): da Bonvicino a Murazzano
Partenza 380 m. slm – Arrivo 698 m. slm – Dislivello 318 m. – Pendenza media 5,00%
Uscire da Dogliani in direzione Bossolasco sulla SP 32. dopo alcuni kilometri imboccare la strada a destra con indicazione per Lovera – Murazzano. Subito dopo il suggestivo ponte sul Rea inizia la salita Jacques Anquetil che regala subito una serie di cinque ripidi tornanti che scalano un versante coperto di boschi.
La strada si spiana nel raggiungere la frazione Lovera, da dove si apre uno splendido panorama sulla parte più occidentale della Pianura Padana, sullo sfondo l’anfiteatro delle Alpi piemontesi. li tracciato torna a salire fino ai confini del paese di Murazzano, uno dei più grandi del territorio, con un centro storico che si sviluppa intorno alla splendida torre.
Ottimi i ristoranti e le panetterie, ideali anche per uno spuntino a misura di ciclista.
La salita si conclude a 6,3 chilometri dal centro abitato, presso l’antico mulino. È un percorso che mostra alcuni fra gli scorci più caratteristici dell’Alta Langa. Non stupitevi, dunque, se la vostra ascesa sarà accompagnata dall’andatura dinoccolata di un gregge di pecore: sono loro a produrre il latte per il celebre formaggio Murazzano DOP, uno dei gioielli del territorio.
Si può fare ritorno a Dogliani scendendo per Belvedere Langhe, chiudendo così un itinerario ad anello di 25,2 Km.
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2. Salita Fausto Coppi (3,602 km): dal Belbo a Mombarcaro
Partenza 630 m. slm – Arrivo 891 m. slm – Dislivello 261 m. – Pendenza media 7.20%
Si esce da Dolgiani sulla SP661 in direzione Belvedere Langhe per raggiungere poi Murazzano. Si prosegue quindi sempre sulle SP661 in direzione Montezemolo. Dopo alcuni kilometri si svolta a destra in direzione Bragioli.
Attraverso una breve discesa si raggiunge la valle Belbo, e si incrocia una strada che segue il torrente. Svoltando a sinistra, costeggiando il torrente Belbo e gli appezzamenti coltivati a patata, si raggiunge la partenza della salita Fausto Coppi, presso il Pilone del reduce.
Salita breve e nervosa, già mitica in partenza: raggiungerete il paese più alto delle Langhe, fino a godere di panorami mozzafiato.
Attraversata la frazione Valle, dopo 1,8 chilometri si raggiunge la strada principale: svoltando a sinistra presso la chiesa di San Luigi la strada si spiana per aprirsi su uno straordinario paesaggio a cavallo delle valli Belbo e Bormida.
Attraverso lo splendido arco si accede al concentrico di Mombarcaro: la salita si conclude nella piazza centrale, da dove è impossibile non farsi incantare dal panorama che, nelle giornate particolarmente limpide, brilla addirittura del luccichio del Mar Ligure – l’etimologia di Mombarcaro deriva infatti dal latino mons (monte) e barcari (barbarizzato, da barche): il monte dal quale si vedevano i velieri o le grosse barche.
Il rientro a Dogliani può essere effetuato passando per San Benedetto Belbo chiudendo così un itinerario ad anello di 43,80 Km
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3. Salita Marco Pantani ( 7,056 Km.): da Bosia a Lequio Berria
Partenza 346 m. slm – Arrico 707 m. slm – Dislivello 361 m. – Pendenza media 5,10%
Si esce da Dogliani sulla SP56 in direzione Serravalle Langhe, dopo alcuni kilometri s’imbocca la SP 57 in direzione Rodino. In località Pedaggera si continua sula SP57 sino a Cerretto Langhe. Di qui si scende in Belbo e si sale sulla SP53 in direzione di Cravanzana, dove s’imbocca a sinistra la SP31 in direzione Bosia. Superata Bosia s’imbocca la strada a sinistra. Oltrepassato il ponte sul Bel bo, sulla sinistra inizia, la salita Marco Pantani.
L’inizio è quasi epico: il rapido susseguirsi di otto tornanti porta in breve tempo a un’altitudine considerevole e, poi, si sale ancora.
Il percorso s’insinua tra boschi di noccioleti: siamo nel cuore della produzione della Nocciola Piemonte IGP, la celebre nocciola dotata delle migliori caratteristiche organolettiche per l’industria dolciaria. La parte più impegnativa della salita si conclude dopo 4,67 chilometri, nei pressi della chiesetta di San Michele: nella piacevole area di sosta c’è una fontana che torna molto utile agli scalatori.
Proseguendo sul falso piano si giunge al paese di Lequio Berria: qui suggeriamo una breve visita alla Collezione del Pastello Soffice, ospitata nelle sale del Palazzo comunale.
Il rientro può essere eseguito passando per i Tre Cunei, concludendo così un’itinerario di 54,20 Km.
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4. Salita Charly Gaul (7,671 Km.): da Campetto al Pavaglione
Partenza 297 m. slm – Arrivo 639 m. slm – Dislivello 342 m. – Pendenza media 4,50%
Si esce da Dogliani sulla SP56 in direzione Serravalle Langhe, dopo alcuni kilometri s’imbocca la SP 57 in direzione Rodino. In località Pedaggera si continua sula SP57 sino a Cerretto Langhe. Di qui si scende in Belbo e si sale sulla SP53 in direzione di Cravanzana, dove s’imbocca a sinistra la SP31 in direzione Bosia. Superata Bosia e Campetto si prosegue sulla SP592 in direzione Santo Stefano Belbo – Canelli.
Dopo poche centinaia di metri ancora a sinistra lungo via Trezzo Tinella, da dove parte la salita Charly Gaul. Immersa nei vigneti del Moscato DOCG, la strada s’inerpica piuttosto nervosa, particolarmente dura fino all’incrocio verso San Bovo: da qui la strada si spiana e costeggia la cascina Pavaglione, sede del Centro studi fenogliani. La salita termina all’incrocio con la strada che porta a Mango-Neive, in località Boscasso, nel comune di Trezzo Tinella.
Eì quindi possible rientrare a Dogliani passando per Manera, Benevello, Tre Cunei, Pedaggera, Ceretta, Roddino, ecc, completando così un itinerario di 63,60 Km.
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5. Salita Gino Bartali (3,217 Km.): da Ponte Talloria a Albaretto Torre
Partenza 350 m. slm – Arrivo 676 m. slm – Dislivello 326 m. – Pendenza media 10,10%
Si esce da Dogliani sulla SP56 in direzione Bossolasco, appena usciti da Dogliani si svolta a sinistra in direzione Roddino. Usciti dal paese si Roddino s’imbocca a sinistra al SP125 che scende a Sino passando per la località Bricco del Gallo.
Al fondo della discesa si prende, a destra, la SP130 in direzione Albaretto Torre. Qui inizia la salita Gino Bartali, l’ascesa con l’inizio più duro di tutte le Salite dei Campioni. Il percorso è caratterizzato da lunghi rettilinei e tornanti, costellato dalle caratteristiche cappelle votive che sorgono ai lati della strada.
Dopo poche curve s’incontrano quelle dedicate a Sant’Eufemia e San Antonino. È la salita dei vigneti del Dolcetto, ma non tragga in inganno il suo nome: le asperità non mancano, l’ascesa è dura e impegnativa, tutt’altro che dolce. Man mano che si sale di quota i vigneti lasciano spazio ai noccioleti e la salita si fa meno aspra, fino a terminare nel concentrico di Albaretto Torre. All’ombra della torre, accanto alla sede del Municipio, ad attendervi una fontana per il meritato ristoro.
Il rientro a Dogliani può essere eseguito passando da Serravalle Langhe, Bossolasco, Somano, ecc. completando così un itinerario ad anello di 36,80 Km.
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6. Salita Louison Bobet (5,977 Km.): da Cissone a Bossolaschetto
Partenza 418 m. slm – Arrivo 728 m. slm – Dislivello 310 m. – Pendenza media 5,20%
Si esce da Dogliani sulla SP56 in direzione Bossolasco, oltrepassato il bivio per Cissone, s’imbocca a sinistra la strada per borgata Pianezzo. Oltrepassato un ponte, ecco l’inizio della salita Louison Bobet, proprio all’ombra di una quercia. Nella parte iniziale del percorso una fontana, ai piedi di una chiesa, è l’occasione per un rifornimento in corsa durante l’ascesa.
L’inizio della salita è impegnativo, con un susseguirsi di tornanti e rettilinei che solcano un suggestivo paesaggio. Fino al bivio per Case nuove il tracciato è decisamente duro: da qui però, svoltando a sinistra, la strada si spiana seguendo la dorsale della collina.
Il percorso è piacevole, la strada segue una dolce salita che consente di spingere lunghi rapporti. Sempre con una bella vista sulla valle, è la salita dei castagneti e del miele nella prima parte, dei prati e dei campi nella seconda.
La strada prosegue verso località Finazzi: un impegnativo strappo finale, fino all’incrocio con la provinciale Alba-Bossolasco, conclude la salita.
Si può infine rientrare a Dogliani passando per Somano chiudendo un itinerario ad anello di 24,40 Km.
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