Una passeggiata di poco più di mezz’ora consente di visitare i due centri storici di Dogliani con particolare riferimento alle opere di Giovannni Battista Schellino. Una delle particolarità di Dogliani è che ha due centri storici. Borgo situato sul torrente Rea, che scorre lungo la nostra casa sul lato di Via Rovere, e Castello posto sulla parte più alta della cittadina.
Giovanni Battista Schellino (1808-1905)
Il segno lasciato da questo architetto autodidatta, nella Dogliani della seconda metà dell’ottocento, è sorprendente. Non solo la cittadina, ma le Langhe ed il Piemonte sono disseminate di opere di questo artista ecclettico. Egli operò secondo canoni estranei a quelli della sua epoca e conferì a Dogliani un volto monumentale.
Lo Schelllino, da architetto autodidatta, fu abbastanza stravagante. Riprogettò la sua cittadina in un tripudio di cupole neoclassiche e guglie neogotiche, torri medievali e scenografie wagneriane.
L’itinerario della passeggiata
Prendendo, svoltando a sinistra, l’uscita del cortile di Via Rovere, si raggiunge, in pochi minuti, la Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo la Torre dei Cessi e la mole compatta dell’Ospedale. Si sale poi, passando per borgo Castello, al Cimitero Comunale. Ritornati a Borgo Castello, si possono vedere la Torre Municipale, l’Istituto Sacra Famiglia (in P. Belvedere 2) e la Chiesa di San Lorenzo, tutti di matrice schelliniana. Il percorso si conclude, in poco più di mezz’ora, con la ridiscesa in Via rovere n. 100.
Mappa
Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo
Le origini di questa antica parrocchia risalgono all’anno mille anche se l’elenco degli arcipreti inizia dal 1197 quando Dogliani dipendeva dai Marchesi di Busca. A quel tempo rappresentava la chiesa principale di tutte le chiese delle Langhe appartenenti alla diocesi di Saluzzo. La struttura originale era a tre navate, con quella centrale più alta per ricevere luce dalle ampie finestre laterali. Pilastri e volte erano a crociera.
Nell’Ottocento l’architetto Schellino si dedicò ad importanti modifiche della chiesa. In collaborazione con lo scultore Adami realizzò la cappella con l’altare del comune (1854-1855). Dal 1881 al 1884 alzò e acuminò il campanile neogotico, arricchendolo di finestre alternatamene bifore e monofore.
Palazzo Municipale e Torre dei Cessi
Già antico Convento del Carmine, la cui data ufficiale di posa della prima pietra è il 26 agosto 1480, venne ristrutturato nella seconda metà dell’Ottocento ad opera della Schellino, con l’aggiunta di un terzo piano e dell’attigua Torre dei Cessi (1862-1864).
Ospedale Civico
È tra le più impegnative ed elaborate opere dell’architetto Giovan Battista Schellino costruita tra il 1878 e il 1888 per sostituire la vecchia e malandata Casa dell’Ospedale. È un’architettura eclettica con allusioni neoclassiche e neoromantiche realizzata in paramento in vista di mattoni e pietra che si conclude con un vistoso cornicione ad archetti pensili. È dedicato al sindaco Ettore Manzi, di cui si nota il busto in facciata. In epoca recente sono state aggiunte le due ali laterali per esigenze di ampliamento dei locali. Attualmente è in fase di ristrutturazione.
Cimitero Comunale
Realizzato tre il 1855 ed il 1867 è certamente l’intervento più significativo e la più fantasiosa ed esclusiva visitazione del Gotico di Schellino. La facciata monumentale, come argomentava lo stesso architetto, con le sue meravigliose guglie accuminate, che armonizzano e traggono ispirazione dalle punte piramidali dei pioppi e dei cipressi, esprime una sorta di “estetica religiosa”.
L’ingresso è realizzato in mattoni fatti a mano, grezzi e scuri con giunti di malta che si alternano a ferri rostrati di croci e cancelli in ferro battuto, che animano e arricchiscono l’intero complesso, ispido e tagliente, imprevedibile e misterioso allo stesso tempo.
Torre Municipale
Il massiccio torrione (anticamente detto “Torrazzo”), in parte ricostruito, conserva le strutture originali di epoca medioevale nella parte inferiore, mentre la parte superiore si deve ad una ricostruzione del secolo XVIII. Più recente è la Casa dei Perno (secolo XVI con rimaneggiamenti posteriori), certamente costruita su più antiche strutture, come testimoniano sia le fondamenta, che il ritrovamento di un’elegante finestra a bifora.
Istituto Sacra Famiglia
Opera di G.B. Schellino del 1883, tra le più elaborate e ricche di elementi architettonici decorativi al punto che la facciata sembra quasi eseguita sapientemente al traforo o con opera ancora più minuziosa di antichi merletti. Ospitò dapprima un istituto di beneficenza ed educazione per le figlie povere del paese, poi un rinomato educandato per giovinette retto dalle Suore Domenicane.
Chiesa di San Lorenzo
Le origini di questa antica parrocchia risalgono all’anno mille anche se l’elenco degli arcipreti inizia dal 1197 quando Dogliani dipendeva dai Marchesi di Busca. A quel tempo rappresentava la chiesa principale di tutte le chiese delle Langhe appartenenti alla diocesi di Saluzzo. La struttura originale era a tre navate, con quella centrale più alta per ricevere luce dalle ampie finestre laterali. Pilastri e volte erano a crociera.
Nell’Ottocento l’architetto Schellino si dedicò ad importanti modifiche della chiesa. In collaborazione con lo scultore Adami realizzò la cappella con l’altare del comune (1854-1855). Dal 1881 al 1884 alzò e acuminò il campanile neogotico, arricchendolo di finestre alternatamene bifore e monofore. Aprì la cella campanaria con 4 archi ogivali e ornò il cornicione con archetti pensili. Nel 1886 progettò un radicale cambiamento che ampliava e modificava totalmente la chiesa rendendola a pianta ottagonale. L’architetto morì prima di attuare il progetto che venne portato a termine dall’ingegnere Carlo Alimondi. L’opera fu innovativa in quanto si usò, probabilmente in una delle prime applicazioni nel Piemonte, il cemento armato.